Laura Benanti

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Laura Benanti
Laura Benanti nel 2012
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Periodo di attività musicale1998 – in attività
Strumentovoce
Sito ufficiale

Laura Benanti, all'anagrafe Laura Ilene Vidnovic (New York, 15 luglio 1979) è un'attrice e cantante statunitense, specializzata nel genere musical.

Principalmente attrice teatrale, ha partecipato anche a film e serie televisive. Nel 2008 vinse un Tony Award come miglior attrice in un musical, categoria nel quale vinse anche ai Drama Desk Awards nel 2008 e nel 2011.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a New York City da Linda Wonneberger e Martin Vidnovic, entrambi cantanti e attori[1], è di origini jugoslave, tedesche, irlandesi e native americane[2]. È cresciuta nel New Jersey con la madre Linda e il patrigno Salvatore Benanti[2], psicoterapista, dal quale ha preso il cognome. Anche se attratta dal teatro fin da piccola, i genitori non la lasciarano partecipare a provini professionali, ma partecipò comunque a musical scolastici e locali, incluse riproposizioni di Evita e Into the Woods[2]. A 16 anni fu protagonista del musical scolastico Hello, Dolly!, con cui vinse un Paper Mill Playhouse Rising Star Award come miglior attrice in una produzione scolastica[3].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

A 18 anni ottenne un ruolo come sostituta di Rebecca Luker, interprete di Maria, nella riproposizione dello spettacolo The Sound of Music, prendendo il suo posto l'anno successivo[2]. Nel frattempo aveva iniziato da poco a frequentare l'Università di New York, ma che abbandonò subito per dedicarsi alla carriera teatrale[4]. Si diplomò nel 1997 presso la Kinnelon High School[3]. Nel 1999 si esibì nel musical Swing!, ottenendo una nomination ai Tony Award come miglior attrice in un musical. Nel 2000 si esibì con Donna Murphy in Wonderful Town. Nel 2002 interpretò Cenerentola, che aveva già interpretato da adolescente, nello spettacolo Into the Woods, ricevendo una candidatura come miglior attrice in un musical sia ai Drama Desk Awards che ai Tony Awards. Durante un'esibizione di tale spettacolo, si fratturò il collo, subendo danni anche al midollo spinale e rischiando la paralisi. Dopo prime diagnosi inesatte, si sottopose a un delicato intervento chirurgico otto mesi dopo l'incidente, soffrendo di dolori al collo e mielopatia anche negli anni successivi[2][3]. Ad esibirsi in teatro tornò nel marzo 2003, partecipando al musical Nine, ma lasciò il cast dopo sei mesi.

Nel 2005 esordì in televisione, partecipando alla sitcom Starved. Nel 2006 esordì anche nel mondo del cinema, partecipando a due film: Falling for Grace e Ti va di ballare?. Sempre nel 2006 interpretò Julia Sullivan nel musical The Wedding Singer, l'anno dopo partecipò per tre settimane al musical Gypsy: A Musical Fable, interpretando Louise. Dal marzo 2008 al gennaio 2009 si esibì nello stesso spettacolo nel Broadway theatre di New York, ricevendo ottimi riscontri dalla critica. Il New York Times la giudicò la miglior esibizione della sua carriera[5]. Grazie a tale interpretazione vinse nella categoria “Miglior attrice in un musical” ai Tony Awards, ai Drama Desk Awards e agli Outer Critics Circle Awards. Successivamente fu guest star nella serie televisiva Eli Stone.

Nell'aprile 2009 si esibì al The Public Theater di New York nella produzione Why Torture Is Wrong, And the People Who Love Them. Nel novembre dello stesso anno, invece, si esibì al Lyceum Theatre e al Lincoln Center Theatre nel dramma In the Next Room (or The Vibrator Play). Inoltre partecipò agli spettacoli in onore del World AIDS Day Pippin e Children of Eden.

Nel 2010 partecipò al musical Women on the Verge of a Nervous Breakdown, ricevendo una candidatura ai Tony Awards, e ottenendo un Drama Desk Award e un Outer Critics Circle Award. Nel 2011 si unì al cast della serie televisiva The Playboy Club, l'anno seguente è scelta come co-protagonista di Go On. Nel 2016 è tornata a Broadway con il musical She Loves Me, per cui è stata candidata al Tony Award alla miglior attrice protagonista in un musical. Dal 2016 la sua celebrità si è estesa al di là del mondo del teatro quando ha cominciato ad apparire come imitatrice di Melania Trump al The Late Show with Stephen Colbert, uno show in cui si è esibita numerose volte nel corso degli anni nei panni della first lady.[6] Nell'autunno 2018 sostituisce Lauren Ambrose nel ruolo di Eliza Doolittle in My Fair Lady a Broadway.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 2005 e il 2006 è stata sposata con Chris Barron. Nel settembre 2007 si è risposata con l'attore Steven Pasquale, per poi lasciarsi nel 2013. Nel novembre 2015 si sposa per la terza volta con Patrick Brown.[7]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrice[modifica | modifica wikitesto]

  • Rapunzel - Prima del sì (Tangled: Before Ever After), regia di Tom Caulfield e Stephen Sandoval – cortometraggio TV (2017)
  • Rapunzel - La serie (Tangled: The Series) – serie animata, episodi 1x14-2x11 (2017, 2019)

Teatrografia[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Tony Award
  • Drama Desk Award
    • 2002 – Candidatura per la miglior attrice non protagonista in un musical per Into the Woods
    • 2008 – Miglior attrice non protagonista in un musical per Gypsy
    • 2008 – Miglior attrice non protagonista in un musical per Women on the Verge of a Nervous Breakdown
    • 2016 – Candidatura per la miglior attrice protagonista in un musical per She Loves Me
  • Drama League Award
    • 2003 – Candidatura per la miglior performance per Nine
    • 2008 – Candidatura per la miglior performance per Gypsy
    • 2010 – Candidatura per la miglior performance per In the Next Room (or The Vibrator Play)
    • 2011 – Candidatura per la miglior performance per Women on the Verge of a Nervous Breakdown
    • 2016 – Candidatura per la miglior performance per She Loves Me
    • 2018 – Candidatura per la miglior performance per Meteor Shower
  • Outer Critics Circle Award
    • 2002 – Candidatura per la migliore attrice non protagonista in un musical per Into the Woods
    • 2003 – Candidatura per la migliore attrice non protagonista in un musical per Nine
    • 2008 – Migliore attrice non protagonista in un musical per Gypsy
    • 2010 – Candidatura per la migliore attrice in un'opera teatrale per In the Next Room (or The Vibrator Play)
    • 2011 – Migliore attrice non protagonista in un musical per Women on the Verge of a Nervous Breakdown
    • 2016 – Candidatura per la migliore attrice in un musical per She Loves Me
  • Saturn Award
    • 2016 – Candidatura per la miglior guest star in una serie televisiva per Supergirl

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Laura Benanti è stata doppiata da:

Come doppiatrice è stata sostituita da:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Nancy Rosati, Spotlight on Laura Benanti, su talkinbroadway.com. URL consultato il 21 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2006).
  2. ^ a b c d e (EN) Michael Buckley, STAGE TO SCREENS: Chatting with Stage and Screen Star Laura Benanti, in playbill.com, 28 agosto 2005. URL consultato il 21 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2011).
  3. ^ a b c (EN) Alvin Klein, JERSEY FOOTLIGHTS; A Girl Named Maria, in New York Times, 20 giugno 1999. URL consultato il 21 agosto 2011.
  4. ^ (EN) Lori Fradkin, Laura Benanti on Stripping in ‘Gypsy’ and Her Delighted Husband, in New York Magazine, 28 marzo 2008. URL consultato il 21 agosto 2011.
  5. ^ (EN) BEN BRANTLEY, Curtain Up! It’s Patti’s Turn at ‘Gypsy’, in New York Times, 28 marzo 2008. URL consultato il 21 agosto 2011.
  6. ^ vulture.com, https://www.vulture.com/2016/07/laura-benantis-impersonation-of-melania-is-gold.html. URL consultato il 28 giugno 2019.
  7. ^ Laura Benanti di Supergirl ha sposato Patrick Brown, su gossipblog.it, gossipblog, 17 novembre 2015. URL consultato il 17 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2015).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN38926364 · ISNI (EN0000 0000 7781 3553 · Europeana agent/base/3279 · LCCN (ENno00088320 · GND (DE141102136 · WorldCat Identities (ENlccn-no00088320